mercoledì 11 maggio 2016

UN PUGNO O UNA CAREZZA?


Ieri sera io e altri attivisti ci siamo confrontati tra le altre cose su un argomento generale che poi ha diversi risvolti particolari anche sul modo di far politica.
La questione in sostanza era come rapportarsi coi cittadini in caso di mancanze o errori di questi. Credo che il tema sia interessante e quanto emerso meritevole di essere riportato qui.
Mi sono reso conto che forse la mia visione su questo argomento è un po' troppo intransigente. Ho sempre pensato che le regole devono essere fatte rispettare con fermezza perchè il rischio è di entrare in una gestione soggettiva e relativistica di queste. Al di là del fatto che queste però devono rispettare a loro volta una ratio e dei principi generali nella situazione attuale, tale linea è molto rischiosa. Il malcontento e l'esasperazione dei cittadini sono sempre più forti e qui trovano terreno fertile estremismi che rischiano di sfociare in violenza e di portare alla dissoluzione della società.
Bisogna quindi valutare attentamente come muoversi in tale contesto e forse porre in essere delle relazioni più serene e aperte verso i cittadini. Questo non è un segnale di debolezza, ma un elemento di maturità e consapevolezza.
Quando ci si trova davanti a un torto lo si può punire. Lo si può fare anche se un caso particolare meriterebbe una valutazione diversa per rispettare una regola generale che valga per tutti gli altri casi nell'ipotesi in cui non si possa elaborare una norma che salvi tutti questi casi particolari.
Quando questa condotta porta alla rottura dei rapporti in casi particolari si può pensare che sia un danno collaterale, un sacrificio inevitabile. Ma se la continua applicazione della fermezza porta a una guerra, a uno scontro tra cittadini dove tutti ne escono sconfitti vale la pena domandarsi se sia ancora la cosa giusta da fare, se non restano altro che macerie dove non si può ricostruire più nulla.
Siamo tutti sulla stessa barca. Quando qualcuno fa un danno alla barca possiamo reagire con durezza contro questa persona. Lo fai oggi, lo fai domani e un bel giorno tutti arriveranno a odiare la barca e questa non andrà pià da nessuna parte o peggio ancora affonderà. La reazione dura sarà anche “giusta” ma a volte si può scegliere invece di lavorare sui motivi del danno perchè la posta in gioco è molto più alta.

Forse sono quesiti che non hanno risposta e non riesco ad analizzarli come si dovrebbe, ma quanto meno ci ho provato e ringrazio chi mi offre spunti per cercare di migliorarmi.