Una delle idee che ci ha
lasciato in eredità la politica è il mito delle competenze, cioè
il credere che uno dei parametri per giudicare i rappresentanti nelle
istituzioni o chi ne intende far parte sia proprio il suo bagaglio di
conoscenze.
Questo secondo me è un falso mito e vado subito a
spiegare il perchè facendo l'esempio su me stesso. Io ho studiato
conservazione dei beni culturali all'università. Non sono ancora
laureato ma ho sostenuto tutti gli esami. Dopo aver fatto questo
percorso c'è solo una materia, all'interno di questo sterminato
campo, in cui mi posso dire minimamente competente, ed è il cinema.
Dico minimamente perchè, ad esempio, il cinema asiatico
contemporaneo lo conosco pochissimo, quindi in quello sono ancora
incompetente, però se fossi chiamato da membro delle istituzioni, a
prendere una decisone su tale materia forse avrei i mezzi per
prendere una decisione ponderata. Ma se, ad esempio, fossi in
Parlamento e un emendamento alla finanziaria ponesse in discussione
l'opportunità o meno di dare delle svvenzioni statali a un festival
teatrale, le cose cambierebbero completamente. In quel caso dovrei
informarmi da esperti perchè non avrei la minima idea se quel
festival ha effettivamente valore tale da meritarsi i fondi. La mia
decisione, in quel caso, avrebbe la stessa valenza di qualsiasi altro
parlamentare e la mia competenza sarebbe solo minimamente maggiore
alla sua, pur avendo sostenuto e superato discretamente l'esame di
storia e critca del teatro. La differenza tra lui e me sarebbe
praticamente zero.
Si può dire quindi che io
non sia competente nemmeno nel mio campo di studi. Figuriamoci se si
può pensare che io sia competente in linea generale! Questo penso
che valga per qualsiasi disciplina o percorso accademico.
Per questo quando vedo
etichettare i politici e la loro presunta competenza in base al loro
titoli di studio la cosa mi lascia alquanto perplesso e non mi
convince minimamente. Dal mio punto di vista le questioni su cui un
parlamentare effettua un voto avendone competenza diretta sono
estremamente poche. Mi si potrà rispondere che mettendo insieme le
competenze di tutti i parlamentari dello stesso gruppo, almeno per i
partiti maggiori che possono contare un centinaio di membri, si
ottiene un gruppo competente. Ho forti dubbi che si ottenga questo
risultato, visto lo sterminato campo che bisogna ricoprire con tutti
gli aspetti della medicina, della cultura, dell'economia, dei
trasporti, dell'agricoltura, delle forze armate, della
giurisprudenza, dell'ingegneria, etc etc. Ma anche ammettendo che ciò
sia possibile, qual è la differenza tra un gruppo che contiene al
suo interno quel bagaglio di conoscenza e un altro che invece cerca
quello stesso sapere al di fuori delle sue fila? Per me nessuna.
Anzi, quando quelle nozioni vengono condivise tra politici c'è
sempre il dubbio che le informazioni siano parziali, dettate da
pregiudizio ideologico o peggio ancora interessi privati. Se invece
queste vengono da soggetti terzi esterni, ad esempio docenti
universitari o dal mondo del lavoro che vive quotidianamente quelle
esperienze, credo che quella conoscenza sia più affidabile.
Per
questo non giudico il valore di un mebro delle istituzioni o
aspirante tale dalle presunte competenze. Mi chiederete: ma allora da
cosa giudicarlo? Bene, per me si può valutare il valore di questi da
3 fattori fondamentali: onestà, impegno e intelligenza.
La prima
la intendo in senso generale. Ovviamente la persona non deve essersi
macchiata di atti moralmente sbagliati ma deve anche essere guidata
dall'interesse per il bene comune. So che è un'idea piuttosto vaga e
soggettiva, ma penso sia il valore principale. Se infatti si ha
davanti una persona intelligente e con grande volontà ma disonesta,
gli altri due valori non servono a nulla.
Anche l'impegno è
fondamentale. Una persona deve dimostrare di darsi da fare e di
meritarsi il ruolo a cui ambisce. Se si è onesti e intelligenti ma
svogliati si è sostanzialmente inutili. Inoltre premiare chi non ha
mai fatto niente o quasi a discapito di chi invece si è speso molto
per qualcosa è estremamente ingiusto per quest'ultimo.
L'intelligenza, ovviamente,
è indispensabile. Se un eletto si impegna ed è onesto ma non
capisce nulla di ciò che gli viene spiegato dalle persone competenti
è un problema enorme.
Spero che questa mia riflessione risulti
utile per qualcuno e che aiuti il dibattito su questo tema. A breve,
e qui mi rivolgo agli iscritti al Movimento 5 Stelle, saremo chiamati
a scegliere i nostri candidati per le elezioni politiche e regionali.
Mi auguro che nella scelta di questi vengano presI in esame questi
aspetti e non ci si limiti a leggere dei curricula, basando le
preferenze su ciò che una persona ha studiato o fatto come lavoro.
In ogni caso... buona scelta a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate di queste mie parole.
EDIT
Dario Fuma, attivista di Paderno, che ringrazio del contributo, mi ha fatto notare altre doti necessarie che si possono riassumere in un'altra caratteristica fondamentale per chi fa politica: l'umiltà. Condivido in pieno le sue osservazioni e quindi aggiorno volentieri il post
In ogni caso... buona scelta a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate di queste mie parole.
EDIT
Dario Fuma, attivista di Paderno, che ringrazio del contributo, mi ha fatto notare altre doti necessarie che si possono riassumere in un'altra caratteristica fondamentale per chi fa politica: l'umiltà. Condivido in pieno le sue osservazioni e quindi aggiorno volentieri il post
Alla prossima!